Ragusa e i treni

La bellissima città barocca di Ragusa, nella Sicilia sud-orientale, è servita dalla ferrovia sin dal 18 Giugno 1893. In quella data fu infatti inaugurata la tratta Comiso-Modica, facente parte di un più lungo itinerario che ancora oggi circumnaviga tutta la parte a sud della Sicilia, da Siracusa fino a Licata e poi oltre fino a Canicattì. L'apertura di questa lunga tratta di 264 Km avvenne per tappe, a partire dal 1886. Proprio la parte fra Modica e Ragusa fu la più difficile e complicata da costruire, a causa dell'orografia della zona: la ferrovia da Siracusa dopo aver passato le stazioni di Pozzallo e Ispica, piega a nord per infilarsi in uno stretto vallone roccioso in cui si trova Scicli e la sua stazione. A mezzacosta, fra gallerie e ponti, il binario serpeggia da un lato all'altro del vallone che in alcuni punti assume connotazioni da vero e proprio canyon americano. Sempre diretta verso nord, la linea giunge a Modica - altro bellissimo centro di interesse storico/artistico - passando poco prima di entrare nella bella stazione in curva sotto all'altissimo viadotto della Statale. A Modica il piazzale è abbastanza ampio, perchè sede di scalo merci e fino agli ultimi anni '70 di Deposito Locomotive. Infatti per il servizio di spinta sulle dure rampe di questa linea, il Deposito di Modica ha avuto in dotazione le ultime locomotive a vapore del gruppo 740 attive in Sicilia, fra le quali la 244 ora usata per servizi storici fra Sicilia e Calabria. Appena ripartito da Modica, il treno s'infila in una lunga galleria che sottopassa la città fino a sbucare in un vallone parallelo a quello tenuto finora dalla ferrovia. Qui la linea prosegue ancora verso nord lungo il corso del fiume Irminio, che sovrappassa con un ponte metallico poco prima della stazione di Ragusa Ibla. Questa stazione - un tempo chiamata Ragusa Inferiore - è dotata di torre acqua e ampio scalo perchè anche qui stazionavano le locomotive che eventualmente erano da aggiungere in spinta ai treni in salita verso Ragusa. Poco dopo aver lasciato questa stazione, il binario piega decisamente verso ovest fino a compiere una curva di 180° e in direzione sud infilarsi in galleria sotto la rupe che sostiene la città barocca. L'uscita di questa lunga galleria in curva e forte salita è appena sotto Ragusa, in una stretta gola dominata dalle case della città. Appena uscito, il treno passa sotto una brevissima galleria con portali in roccia viva e si infila nuovamente in un'altra lunga galleria in curva e salita che con un elicoide in parte scoperto porta i binari alla quota della città. Nella parte aperta di questo tornante si può godere di una vista impareggiabile su tutta la città vecchia, che "assiste" al passaggio dei treni sul tornante come in una ripresa cinematografica. Con una ulteriore curva la linea si riporta ancora in direzione nord e giunge finalmente in stazione di Ragusa. Lo scalo ragusano dispone di un ampio scalo merci e di solo due binari per il traffico passeggeri. Tutta la stazione è posizionata leggermente in curva. La linea per Canicattì prosegue da qui ancora con una curva che riporta i treni verso sud e poi verso ovest, dove il binario unico prosegue con andamento più tranquillo verso Genisi, Donnafugata (ottimo luogo di viticultura) e Comiso. In uscita da Ragusa fino al 1948 esisteva un binario a 950mm affiancato alla linea FS che portava i trenini a vapore della SAFS con un lungo tragitto di aggiramento attraverso Villa Pozzi e Santa Rosalia ad affiancare la strada statale 194 in direzione nord fino a Bivio Giarratana. Qui ancora verso nord  si arrivava a Vizzini, in una stazione il cui edificio esiste ancora oggi di fronte alla stazione FS della linea Catania-Gela. Prendendo invece il ramo verso ovest con un percorso travagliato si arrivava fino a Siracusa. Sulla linea hanno prestato servizio locomotive a vapore della RS dalla potenza assai scarsa, sostituite negli anni '20 dalle prime 740. A metà anni '30 arrivarono le prime ALn.56 FIAT e da allora quasi tutti i servizi passeggeri furono affidati alle Littorine. Al vapore rimasero in carico i numerosi treni merci e il servizio con carrozza diretta da Roma per Vittoria via Siracusa. Le generazioni successive videro l'arrivo delle ALn.668.1500 e 1600 FIAT e delle locomotive diesel D.343 e D.443 al posto delle vaporiere. Il servizio diretto da Vittoria per Roma, poi ridotto al Ragusa-Roma negli ultimi anni era composto da una o due carrozze X al traino di D.343. E' stato soppresso col cambio orario del 1998. Il traffico merci è sempre stato caratterizzato da forti carichi in periodo di raccolta ortofrutticola o vinicola, con treni derrate diretti al nord e anche all'estero. Dagli anni '50 si aggiunse il carico del polo petrolchimico di Gela, con carri cisterna e container in tempi più recenti. Le doppie e triple trazioni in testa ai merci sparirono da Ragusa e da questa linea quando nel Novembre 1979 aprì il tratto - in costruzione sin dal 1928 - Caltagirone-Gela della linea proveniente da Catania. Con questo itinerario più breve e più moderno fu possibile evitare il lungo giro siracusano e da allora rimasero solo i treni derrate. Con la tendenza dei trasporti merci negli ultimi decenni, sparì anche questo genere di merce e una sola coppia di merci con carri di varia tipologia rimase a percorrere questi assolati e silenziosi paesaggi. Lo spettacolo offerto da una coppia di stanche 668 o da un merci neanche troppo pesante in pieno sforzo sul tornante di Ragusa rimane unico. Dal Settembre 2004 l'ultimo merci che da Ragusa proseguiva verso Ispica ha cambiato periodicità di effettuazione e da Gennaio 2006 è stato definitivamente soppresso, lasciando Modica, Ispica e il nostro panoramico tratto completamente sprovvisto di treni di questo tipo. Nonostante questo i treni con D.343/443 arrivano 3 volte a settimana a Ragusa, provenienti da Gela e Comiso. Il traffico attuale è caratterizzato da lunghe teorie di carri chiusi Gabs diretti alla Enichem/ANIC, che possiede un lungo raccordo collegato alla stazione FS lato Modica. Il binario del raccordo lascia l'area FS attraverso un varco e una breve trincea in curva in direzione sud. Attraversa poi via Spadola e segue in sede separata il lungo viale in discesa che conduce alla Zona Industriale. Le tirate sul raccordo sono in carico ad una locomotiva a 3 assi ricostruita dalla IPE, che si muove in genere di prima mattina. Ragusa coniuga molteplici aspetti per meritarsi una visita: ottimi spunti culturali e artistici, cucina rinomata e vini pregiati e splendidi paesaggi da cogliere nei nostri scatti ferroviari. Periodo migliore per una visita è la primavera o l'autunno e quindi: buon viaggio!

  Le FS

  Il raccordo Enichem