Il raccordo Bemberg
La Bemberg è una conosciuta e rinomata società italiana del settore tessile, attualmente impegnata nella produzione di fibre di Cupro, Acetato e Viscosa. La società possiede tre siti produttivi: a Magenta, a Rieti e a Gozzano (NO). Proprio in questa ultima località esiste il polo tutto dedicato alla produzione e tessitura del cupro, materia tessile ricavata dalla cellulosa e dalla filatura di alcune parti del cotone. Questa tecnica è nata in Germania a fine '800 ma in Italia è arrivata solo nel 1927, proprio con l'apertura dello stabilimento di Gozzano, realtà industriale con la quale da allora la cittadina in provincia di Novara ha sempre convissuto e vissuto. Fin dalla costruzione di questo impianto, la società tessile pensò di ricevere le materie prime via ferrovia e spedire i filati per lo stesso mezzo. Nel 1926 infatti furono avviati i lavori per la costruzione del raccordo con la vicina stazione FS di Gozzano, posta sulla linea Novara-Borgomanero-Domodossola. Il raccordo Bemberg nasce al'interno di uno stretto cortile dell'azienda - dove esistono due binari di ricovero, ne fuoriesce attraverso un portone in via Beltrami attraversandola con un PL protetto da sbarre girevoli. Prosegue rettilineo a lato di via Insorte e affronta una stretta curva verso sinistra, fra alberi e alcune case. Qui - in una leggera trincea - si connette con uno scambio ancora esistente - ad un altro binario che fino al 1991 serviva un deposito carburanti dell'Esercito. Questo raccordo è oggi completamente abbandonato e molti alberi crescono sul sedime fra le traversine del binario ancora esistente. I lavori di costruzione per il nuovo raccordo Bemberg nel 1926 finirono qui, con una posa di nuovo binario di soli 450 metri. Questo perchè da questo bivio fino alla stazione FS di Gozzano un binario già esisteva e sin dal 1886. In quell'anno infatti venne costruita un breve linea ferroviaria in esercizio a privati che collegava Gozzano ad Alzo, passando per i paesi di Cremosina, Pogno e S.Maurizio d'Opaglio. Proprio nell'area di quest'ultimo comune esistevano da tempo alcune cave di granito, il cui trasporto fu l'unica vera motivazione di apertura di questa linea. Le informazioni su questa linea sono scarsissime: esistevano due locomotive a vapore rodiggio B, due sole carrozze a due assi e alcuni pianali per il trasporto del granito estratto. Ogni treno circolante era misto: la prevalenza del traffico merci di estrazione era evidente anche solo da questa informazione. Quando a metà anni '20 l'autotrasporto cominciò a farla da padrone, il destino della Gozzano-Alzo era già segnato: con la sua chiusura nel 1924 si conquistò il primato di essere una delle prime ferrovie in assoluto a cessare servizio in Italia per la concorrenza su gomma! Quasi tutti gli impianti vennero smantellati, le stazioni vendute o demolite. Rimangono ancora oggi alcuni fabbricati riutilizzati diversamente, fra cui la rimessa del deposito di Alzo, ma nulla più. Il binario e la sede del primo tratto sono invece rimasti in loco in attesa dell'arrivo della Bemberg, che si trovò la seconda parte di linea (dal bivio a Gozzano FS, altri 650 metri circa) quindi già pronta. Questo tratto è quasi tutto in rettilineo: sempre in lievissima trincea fra alberi e villette, raggiunge e attraversa la SS 229 con PL a sbarre girevoli, prosegue sempre in rettilineo fra recinzioni di case private e piccoli vicoli, attraversati con una sequenza di PL senza barriere. Alla fine il binario affianca la linea FS proveniente da Omegna e da qui prosegue appaiato fino a terminare in un piccolo scalo con raddoppio dove i carri vengono scambiati dalla loco FS titolare del merci e dal Badoni che presta servizio sul raccordo. Il traffico è attualmente di sole cisterne cariche dei solventi necessari alla produzione del cupro, fino a qualche anno fa venivano manovrati anche carri chiusi col prodotto finito, che viene ora spedito via camion a causa della sempre più disastrosa situazione organizzativa della Cargo/DGOL della zona. La tradotta Novara-Gozzano non esiste più da anni. Fino al 2002/2003 veniva utilizzato il merci Novara-Romagnano Sesia-Borgomanero-Novara che prevedeva - in caso di necessità - apposita traccia oraria supplementare Borgomanero-Gozzano-Borgomanero. Attualmente i carri arrivano seguendo il merci Novara-Romagnano-Novara. Se ci sono carri da o per la Bemberg viene creata un'apposita traccia straordinaria (NCLS) da Romagnano a Gozzano via Borgomanero e ritorno. Tutti questi servizi sono sempre stati appannaggio delle D.345 novaresi/alessandrine, anche ora che la linea di Gozzano è elettrificata. Il Badoni arancione che presta servizio sul raccordo è invece del tipo VI, costruito intorno al 19XX, di provenienza incerta. Il servizio era molto regolare fino ai primi anni '90, quasi giornaliero. Ora invece vedere quel convoglietto sulla "fu Gozzano-Alzo" è cosa rara: la Bemberg ha recentemente attraversato alcuni momenti di difficoltà. Ora sembra si sia stabilizzata la situazione, ma la gestione merci DGOL inadeguata e la maggiore elasticità dell'autotrasporto causano come riflesso una assoluta irregolarità nell'effettuazione delle tradotte lungo il raccordo. Queste se avvengono, sono al primo pomeriggio, normalmente nei soli giorni di mercoledì oppure giovedì. Armatevi di pazienza e fortuna e buone foto! Le mie che vedete in questa pagina arrivano dopo un'attesa durata alcuni......anni!