Le regine delle FCL

Nei primi anni '50 le FCL per le esigenze di trasporto della rete erano in attesa di ricevere le prime automotrici diesel di concezione postbellica, con lo scopo dichiarato di sostituire ovunque fosse possibile la trazione vapore. Nel 1952 le automotrici Breda del nuovo gruppo M2 120 entrarono in servizio nelle direzioni di esercizio di Bari e Catanzaro dove furono particolarmente apprezzate grazie al notevole miglioramento in fatto di comfort, manutenzione ed esercizio che apportarono. Progettate appositamente per affrontare pendenze fino al 60 per mille e negoziare curve di raggio limitato, furono dotate di sospensioni e carrelli derivate direttamente dalle sorelle maggiori allora in costruzione per le FS: le ALn.880.

Lunghe 17.250mm, pesavano poco più di 20t. Disponevano di 55 posti divisi fra prima e seconda classe (in origine terza). Classificate nel gruppo M2 120 con numeri d'ordine da 121 a 147 - in totale 27 unità - avevano rodiggio B'2 e un solo motore tipo Breda D19 che trasmetteva il moto tramite un giunto idrodinamico Vulkan Sinclair. La potenza era di 450 CV e la velocità massima era di 70 km/h. Tutte le unità erano equipaggiate con il sistema per il comando multiplo in modo da poter comporre treni completi di 4 pezzi utilizzando gli appositi rimorchi attrezzati e costruiti negli stessi anni. Questi erano classificati RA.1001-1008, caratterizzati dalla cassa identica a quella delle automtorici, con le porte d'accesso centrali e a doppio battente. Tanto le automotrici che i rimorchi erano dotati di porte a battente e finestrini con guide scorrevoli. Il colore per questi mezzi era il classico castano/isabella in auge presso le FS.

Dopo molti anni di esercizio, nel 1965, la prima automotrice venne mandatta ad una revisione completa presso la stessa ditta costruttrice: la Breda Pistoiesi. In seguito le altre automotrici da revisionare vennero inviate al nuovo stabilimento Breda di Matera - ora Ferrosud - aperto nel 1968. La 140 ritornò sulla rete FCL nel 1967, riclassificata come M2 140R, con un nuovo motore della potenza di 500 CV e con un allestimento della cassa un poco diverso: porte automatiche in luogo delle originali, finestrini klein a telaio esterno e nuovi colori verde/grigio con baffo frontale. Entro il 1974 tutte le 27 unità furono così ricostruite e acquisirono il suffisso "R" nella marcatura. Il 1964 vede la distruzione della M2 128R a causa di un incendio nella stazione di Gimigliano.

Nel corso della loro carriera le nostre M2 sono state più volte scambiate fra le varie direzioni d'esercizio, fino all'inizio degli anni '90 quando ne venne deciso il progressivo accantonamento con lo scadere delle revisioni cicliche. Si aggiunse poi il problema amianto ad accellerare la fine. Nel 1988 erano già fuori uso le unità 121, 122, 133 e 141, quando le altre unità avevano iniziato a ricevere i nuovi colori giallo/rosso scelti dalla Direzione. Con l'arrivo delle nuove automotrici Fiat/Ferrosud sul modello delle ALn.663 FS, assegnate tutte all'esercizio di Bari, le restanti Breda vennero tutte deviate su Cosenza/Catanzaro e sul ramo di Potenza. Nel 1991 vennero accantonate le 136 e 139, mentre le due unità 137 e 144 vennero spedite alla Fiore Spa di Caserta. Qui vennero completamente smantellate per usarne il solo telaio e carrelli allo scopo di costruire l'automotrice sperimentale articolata AMS.801, in servizio dal 1996 sul ramo di Bari. Nel 1994 sono accantonate le unità 123 e 124, quest'ultima a causa di un grosso danneggiamento a causa di una frana nella galleria di Colosimi, che bloccò la linea per un paio di anni. Nel 1996 è il turno della 130, mentre nel 1997 tocca alle 125 e 146. A tutto il 1998 restarono formalmente atte le unità 126, 127, 129, 131, 132, 142, 143 e 147. Entro il 2000 tutte le unità rimanenti sono accantonate, alcune in stazioni distaccate lungo la linea, sigillate come sarcofaghi a causa dell'amianto, o demolite.

Nonostante queste automotrici avessero egregiamente assolto i propri compiti, non erano bastate ad eliminare completamente i servizi con loco a vapore. Pertanto nel 1964 la FCL piazzò un ordine ulteriore per altre 10 automotrici al gruppo di imprese Breda/Isotta Fraschini. Queste entrarono in servizio nel 1966/67 nel nuovo gruppo M2 200, con numeri d'ordine da 201 a 210. Assegnate alle direzioni di Bari e Cosenza, erano caratterizzate da alcuni miglioramenti rispetto alle più vecchie della serie 120, dalle quali mutuavano l'impostazione della cassa.

Nel 1971 vennero ordinate ulteriori 9 unità, con numeri da 211 a 219, che fra il '72 e il '73 entrarono in servizio a Bari e Cosenza. Con questo ulteriore ordine vennero accantonate molte delle automotrici a 2 assi ancora usate sulle linee meno frequentate dell'esercizio potentino. Nel 1972 un ulteriore ordine di 10 unità - numeri 220 a 229 - piazzato alla Ferrosud di Matera, portò la consistenza delle M2 200 ad un totale di 29 unità, poi incremementate a 33. Queste ultime furono destinate a Cosenza e finalmente a Gioia Tauro, dove fu possibile ridurre i servizi delle vecchie due assi e delle M2 70, che vennero trasformate in rimorchi a causa della mancanza di ricambi per i motori.

Infine si aggiunse un gruppetto di altre 4 macchine - da 230 a 233 - costruite come opzione del contratto del 1972 e come permuta di 4 automotrici nel frattempo vendute a FCE perchè ritenute non adatte all'esercizio su FCL. Le caratteristiche tecniche sono molto simili a quelle delle più vecchie 120: lunghezza 17.250mm, peso 30t, porte d'estremità a comando automatico. L'ambiente passeggeri è questa volta unificato nella seconda classe, con 52 posti disponibile. Il motore è ancora il Breda D19, tarato a 500cv, che fornisce la trazione ad uno dei carrelli tramite il già visto giunto Vulkan. Esternamente le nuove automtrici sono riconoscibili per la mancanza della porta frontale di accesso e passaggio, in modo che il muso è ora caratterizzato da un'ampia vetratura curva e avvolgente in luogo dei precedenti 3 piccoli finestrini. Le prime unità del 1966/67 erano colorate in castano/isabella mentre le rimanenti arrivarono alla FCL già con il nuovo schema grigio/verde, poi mutato nell'attuale rosso/giallo nel corso degli anni '80.

Le ultime 4 unità del 1980 sono dotate di alcuni accorgimenti tecnici che permettono il loro utilizzo sulla tratta a cremagliera di Catanzaro, con la spinta dei locomotori costruiti da SLM in Svizzera. Nel 1989 l'officina di Cosenza si trovò a revisionare l'automotrice 214 ma a causa della mancanza di alcuni ricambi decise di adattare la struttura per l'installazione di cambi e gruppi motori di altro tipo. Questa modifica comportò alcune variazione anche nella cassa. La cassa venne inviata alla AVIS di Castellammare di Stabia come campione per future lavorazioni, in modo che fu possibile modificare e revisionare oltre alla 214 anche le unità 207, 209, 224 e 230. In luogo del giunto e del motore originale vennero installati un propulsore MAN con giunto Voith. A causa delle differenti prestazioni e condizioni d'esercizio, queste unità vennero riclassificate con il suffisso "MV".

Nel 1992 un incendio distrugge la M2 222 mentre effettua un treno su Gioia Tauro, mentre nel 1993 sempre a causa del fuoco viene perduta la 213, a Bari. L'inizio degli accantonamenti per questo gruppo porta la data 1997, quando a Bari vengono spodestate dalle nuove automotrici Fiat e anche a Catanzaro e Cosenza subiscono la stessa sorte con le Fiat adatte alla circolazione sulla cremagliera, gruppi 350 e 400. Nel 1997 sono accantonate le unità 201, 203, 208, 215, 217, 218 e 225, quasi tutte del deposito di Potenza. Nel corso del 2000/2001 vengono accantonate anche le ultimissime unità di Bari: 202, 204, 205, 206, 207.

Le dotazioni dei depositi di Gioia Tauro e Potenza sono ancora oggi esclusivamente di questo tipo di automotrice, che garantisce con treni di più pezzi (motrici + rimorchi) soprattutto sulla tratta Potenza-Avigliano o in singola tutto il servizio sulle linee taurensi e sulla Potenza-Gravina e Potenza-Avigliano. Alcune unità - tutte quelle con l'apparato Man-Voith - sono in servizio a Cosenza. La dotazione attuale è di 19 unità, non tutte atte, con le quali i depositi FC effettuano ogni servizio fino a quando non arriveranno nuovi mezzi in sostituzione, per ora non previsti.

 

M2 120
M2 200