Una linea da 220 metri

Certo, non possiamo considerarla una linea vera e propria o almeno così non la considera il Dirigente Movimento FDS di Macomer, ma ne ha tutte le caratteristiche: un servizio vero e proprio, sia passeggeri che merci, un segnalamento, addirittura un passaggio a livello!

I duecento metri sono quelli che separano la stazione di Macomer FDS e la stazione omonima delle FS, poste l'una di fronte all'altra con i relativi fabbricati viaggiatori affacciati entrambi su C.so Umberto I e sulla Piazza delle Due Stazioni.

La linea da Bosa - ora solo turistica - che arrivò a Macomer nel 1888 e che poco dopo venne affiancata da quella per Nuoro, terminava allora nella stazione a 950mm delle allora SFSS, poi FCS. Quasi subito venne costruito un ulteriore prolungamento, la nostra linea, con lo scopo principale di permettere il trasbordo manuale delle merci dai carri FCS a quelli FS, grazie ad alcuni binari affiancati dei due scartamenti nell'area dello scalo merci, posto lato Cagliari, della grande stazione statale (ai tempi gestita dalle Ferrovie Reali della Sardegna). La potenzialità di utilizzare questa brevissima tratta per condurre i passeggeri ad un agevole trasbordo era secondaria, visto anche il complicato esercizio che ne sarebbe derivato: le prime automotrici sulle FCS arrivarono solo negli anni '30 e un eventuale treno passeggeri - loco a vapore più carrozza - sarebbe dovuto arrivare in spinta o in trazione simmetrica.

Quando agli inizi degli anni '20 su altre concesse italiane (Pracchia-Mammiano, Calabro-Lucane, Sangritana) vennero sperimentati i primi carrellini tipo Langbein, anche in Sardegna ne venne subito intuita la potenzialità. Così, più o meno contemporaneamente al loro avvento sulla rete sicula delle FS, vennero adottati anche qui, permettendo ai carri a scartamento normale di viaggiare sul binario a 950mm eliminando nel contempo le dispendiose - in termini umani ed economici - e lente operazioni di trasbordo del carico fra i carri.

Il piazzale a 950mm di Macomer FS venne modificato, allestendo alcuni binari come ricovero per i carrellini, come asta di manovra e un binario con l'apposito apparato a doppio scartamento per il carico/scarico per gravità dei carri sui carrellini trasportatori. Questo complicò notevolmente la geometria dei binari FCS : il binario uscente dalla stazione FCS compiva una strettissima curva con raggio di 60 metri, attraversava la strada statale con PL, entrava in area FS attraverso un cancello; ora doveva attraversare con una serie di incroci a raso quasi a 90° ben 4 binari, due a 1435mm e due a 950mm. La nostra minilinea terminava in un tronchino parallelo al binario 1 FS, con marciapiede in comune.

Le limitazioni alla circolazione erano fortissime: le littorine a carrelli serie 40 delle FCS erano raramente utilizzate a causa del raggio di curvatura, preferondo inviare una delle 4 Emmine a 2 assi utilizzate sia su Bosa che su Nuoro. I carri caricati sui carrellini non potevano avere un passo superiore ai 6,10 metri, per rispettare la sagoma limite delle gallerie lungo le linee. Quando arrivarono nel 1957 le nuovissime automotrici ADe, pur con dei limiti ulteriori, vennero ammesse alla circolazione sulla tratta.

Il servizio era all'origine garantito come coincidenza su ogni treno in transito/arrivo a Macomer FS, poi incrementato facendo originare tutti i treni per Nuoro da Macomer FS anzichè Macomer FCS. Negli anni '90 erano in orario solamente 3 coppie di treni, delle quali una effettuata con una doppia di ADe. Allo scopo di economizzare sull'esercizio, dal 2000 le corse sono diventate facoltative. Solo se a bordo del treno proveniente da Nuoro c'erano passeggeri con biglietto per FS la corsa veniva prolungata, con l'impiego di un addetto che chiudeva le sbarre del PL (installate negli anni '80 in luogo delle originali catene da tirare, con annesso sbandieramento ad opera di un casellante), apriva il cancello FS e sbloccava la staffa di sicurezza. L'interpretazione dell'economia d'esercizio veniva lasciata anche ai capitreno, che cercavano di convincere eventuali passeggeri diretti a FS a scendere a FCS, farsi quei 150 metri a piedi con bagagli e annessi e buonanotte a tutti...

Al 2003 - con buona pace di tutti - anche il servizio merci era stato soppresso. Nuoro rimane così sprovvista di un collegamento merci regolare su ferro, fino ad allora effettuato quasi giornalmente. Ma se negli anni passati questo destava sdegno nell'orgoglio degli amministratori nuoresi, al giorno d'oggi i capoluoghi di provincia senza servizio merci ferroviario non si contano più e anche qui ci si è adeguati. Le manovre di carico/scarico venivano sempre effettuate nella primissima mattinata, in modo da transitare sulla strettissima curva e attraversare C.so Umberto I con meno disturbo possibile. La velocità ridottissima e forse anche l'eventualità non lontana di sviare avevano consigliato questa pratica.

Il treno con i carri da Nuoro entrava in FS con il locomotore LDe in testa. Arrivava fino al tronchino del primo binario per poi retrocedere lentamente sull'asta di manovra. Veniva invertita la posizione del locomotore e ancora in spinta i carri caricati sui carrellini venivano attestati sul tronco dotato dell'apparato di carico/scarico. Qui la manovra si faceva delicata: a velocità veramente ridotta e con leggere spinte l'LDe spingeva il convoglio, in modo che i carri a scartamento normale poggiassero le ruote - fino a questo momento sollevate dalle forcelle dei Langbein - sui binari, sollevando la loro massa dalle forcelle e liberando così i carrellini a 950mm. In rapida successione i carri a scartamento normale venivano staffati per bloccarli mentre terminava la rimozione dei fermi dei carrellini, compiuta da un ferroviere che s'infilava sotto i carri merci ad armeggiare.

Terminata questa fase, l'LDe si spostava trainando tutti i carrellini, riuniti fra di loro con ganci provvisori e accoppiati al locomotore tramite la lunga barra rigida utilizzata durante tutto il viaggio, altra complicazione nelle manovre... La loco parcheggiava poi i carrellini sul binario adiacente, lasciando i carri a scartamento ordinario nelle mani di un 245.0 di stanza a Macomer FS.

Perchè di tutto questo scrivo al passato? Perchè dopo la chiusura del servizio di trasporto carri su carrellini, dopo le effettuazioni facoltative quasi sempre soppresse il raccordo fra le due stazioni è divenuto inutile. Prima abbandonato, poi semismantellato nel corso del 2006, conserva per ora uno spezzone di rotaia curva, il cancello FS e i binari nella relativa area. Quando con i prossimi lavori per riutilizzare questa pregevole area centrale, così come già fatto in decine di stazioni da RFI, verranno cancellate anche queste ultime tracce l'unica testimonianza resteranno le fotografie e i ricordi e qualche biglietto FCS/FDS a cartoncino Edmonson emesso con destinazione Macomer Stato.

 Servizio passeggeri

 Servizio merci